Di ritorno dalla fiera di Roma dove nello stand TOPOPROGRAM abbiamo realizzato la prima arena di confronto su catasto
e topografia molte sono le esperienze che mi sono portato a casa e tante richieste o affermazione che mi hanno fatto pensare.
Ringrazio davvero per l’arricchimento tutti coloro che hanno partecipato e mi piace condividere, con chi non ha potuto partecipare, che è stata un ottima esperienza che sicuramente ripeteremo.
Ma la mia attenzione si è bloccata su una delle domande più ricorrenti che poco ha a che vedere con la parte tecnica, eccola:
“Cosa è possibile fare per superare questo momento difficile?”
Questa è la domanda che mi ha fatto più riflettere e ora mi permetto di suggerire, sulla base della mia esperienza, alcuni punti che a mio avviso ci possono fare guardare il futuro con più serenità:
- Se a volte ci sentiamo davanti ad un bivio, dobbiamo scegliere la strada più irta, quella che presenta più difficoltà e che necessita molto impegno;
- Pensiamo a quello che abbiamo fatto all’inizio della carriera, la cosa o le cose che ci hanno permesso di essere quello che siamo adesso, ecco ORA è il momento di rifare quelle cose per riprenderci quanto meritiamo;
- Cambiamo il nostro modo di lavorare, di trattare le persone, è il tempo di pensare ad una vera formazione per fare qualcosa di nuovo che altri non fanno, anche perché se continuiamo a fare ciò che stiamo facendo continueremo ad ottenere ciò che stiamo ottenendo.
Semplice? NO, proprio per questo non è per tutti, ma tu ce la puoi fare!
Buona vita da pinomangione
Concordo con Pinomangione.
Tuttavia ultimamente qualcosa scricchiola in queste mie convinzioni e un po’ di demoralizzazione mi assale.
In questo momento dove il lavoro scarseggia sempre più, vedo sempre più incarichi finire a professionisti che della formazione se ne fanno un baffo, ma che sanno soprattutto “vendersi bene” lasciando professionalità ed etica all’angolo.
Si Paolo è vero!
Ma quanto durerà? La storia è piena di impostori che all’inizio fanno il botto e poi sono nei guai per una vita.
A NOI interessa guardare lontano, quando ho iniziato l’attività dicevo:
“Preferisco la certezza di poter mangiare una pizza la settimana, che comprarmi un mercedes”.
Ecco penso che questa cosa oggi valga più di allora (P.S. il mercedes non l’ho mai avuto 🙂 ).
Di sicuro essere bravi non basta, bisogna anche far sapere di essere Bravi … ma poi esserlo davvero se si vuole che questo sia il nostro mestiere per una vita.
Grazie del commento e Buona Vita.
Non saprei rispondervi, io ho fatto un percorso completamente diverso dalla maggior parte delle persone che si occupano di topografia e, per bravura o fortuna, questo non lo so dire, sono sempre riuscito a trovare un nuovo lavoro subito. Ma mi rendo anche conto che se non avessi investito in formazione, durante la mia carriera di commerciale, probabilmente adesso farei dell’altro.. Non necessariamente sarebbe un male, in ogni caso ritengo che la volontà al cambiamento sia alla base di ogni crescita… che poi quando parlo di queste cose divento zen e filosofico, ma mi rendo conto anche che con lo zen e la filosofia si pagano raramente gli affitti
Caro Luca,
E’ importante ciò che scrivi. Io concordo con te e vorrei aggiungere che un “risultato” non è mai figlio di un unica “azione”, quindi ben vengano “zen” e “filosofia”.
Grazie ancora ed a presto
Concordo in tutto.
Fermo restando la serietà e la dignità come persona e come professionista, è utile da parte di tutti un approccio ed un comportamento un po’ più umile.
Bravissimo l’umiltà è alla base di molti cambiamenti.
Dobbiamo pensare sicuramente a noi, ma senza nuocere ad altri.